“Lo yoga non cambia solamente il modo in cui vediamo le cose, ma trasforma anche la persona che le guarda”.
(B.K.S IYENGER)
La pratica dello yoga viene menzionata per la prima volta nei testi Veda della letteratura indiana tra il 1700 e il 500 a.c.
La parola Yoga deriva dalla parola sanscrita “yuj“ che significa unire, congiungere, unificare.
Nonostante le continue evoluzioni degli stili di yoga, il concetto rimane ancora oggi immutato: lo yoga unisce mente, corpo e spirito.
I miei consigli
Se hai deciso di avventurarti nel mondo dello Yoga, ecco alcuni consigli mi sento di darti:
- Affidati ad un’insegnante qualificata ed empatica: praticare con una maestra esperta della disciplina e dell’anatomia del corpo è il primo requisito fondamentale per intraprendere un percorso di qualità e in sicurezza. Esistono tantissimi stili di yoga ma ciò che secondo me conta di più è proprio l’insegnante. Affidati ad una persona che ti trasmetta qualcosa, che ti faccia entrare in contatto con te stessa mentre pratichi, che ti insegni ad avere fiducia nel tuo corpo e nelle tue potenzialità e che assecondi le tue necessità.
Lo yoga non è ginnastica, attraverso un’esperta della materia potrai, inoltre, ricevere informazioni che ti permetteranno di conoscerti meglio e di comprendere più a fondo anche ciò che si muove dentro di te.
Cerca l’insegnante che ti faccia fare quel “clic” e ti faccia vivere lo yoga come uno strumento di crescita personale; in caso, fatti anche consigliare da qualche amica/o che pratica da tempo, potrà sicuramente indirizzarti.
- Sperimenta diversi stili: nonostante le asana in comune tra i vari stili siano molte, la pratica, l’intensità e le sequenze spesso cambiano completamente tra uno stile e un altro. Sperimentare diversi stili, soprattutto all’inizio, può aiutarti a trovare ciò che stai cercando in questa fase della tua vita.
Spesso sento dire “lo yoga non fa per me”….magari quella persona ha in realtà solo sbagliato classe.
- Inizia da uno stile che senti tuo: se sei una persona dinamica, ti consiglio di iniziare con le pratiche che trovi sul mio sito online di Vinyasa Yoga, Tribal Yoga e Yoga Sculpt: le sequenze sono sempre diverse e molto dinamiche. Lavorerai intensamente a livello fisico ed energetico, ma imparerai soprattutto a respirare e a conoscere il tuo corpo. Con il tempo, potrai apprezzare anche classi di Yoga più lente, come per esempio quelle che trovi nella sezione di Hatha Yoga.Se non sei una persona sportiva ma vuoi rilassarti e fortificarti correggendo anche la postura, allora ti consiglio di iniziare con le classi che trovi sul mio sito di Hatha Yoga e di Flex & Mobility: il ritmo è decisamente più lento e le asana vengono tenute più a lungo. Come avrai modo di vedere, incentro le mie pratiche spesso sul primo chakra e sulle anche, uno dei posti del corpo in cui tendiamo ad immagazzinare tutte le nostre emozioni. Rilasciando quei blocchi, potrebbe capitarti che, tra un respiro e l’altro, ricordi e lacrime affiorino e ti sentirai leggera come non mai, dentro e fuori. Dopo un po’ di pratiche potrai poi provare, se ti va, lezioni più dinamiche o Pilates che trovi sempre sulla mia piattaforma.
- Alterna lezioni online a quelle di presenza: se sei neofita, ti consiglio di alternare lezioni dal vivo a quelle online con un’insegnante, se possibile, specializzata in più stili in modo tale che tu possa decidere quale sia più in linea con il tuo sentire. E’ meravigliosa l’energia che si respira in una classe di yoga in presenza ed è importante che l’insegnate ti corregga se non fai bene delle posizioni perché farsi male, soprattutto a legamenti, articolazione e alla schiena, è un attimo.
- Leggi e approfondisci: oltre alle pratiche, prenditi del tempo, se ti va, di leggere e approfondire alcuni aspetti legati alla filosofia dello yoga. Sul mio blog troverai ogni mese articoli nuovi tematici su spiritualità, Pranayama, aspetti legati alla maternità che spesso le mamme non conoscono e conoscenza dei chakra, che spero possano ampliare la tua conoscenza yogica ed arricchire il tuo viaggio interiore.
Le false credenze legate lo Yoga
Esitono alcune false credenze che si sono diffuse e sedimentate all’interno dell’immaginario collettivo che talvolta fanno desistere le persone dallo sperimentare questa disciplina. Ti elencherò quelle che più mi sono state riportate:
“Si sta tutto il tempo seduti a meditare, a me piace muovermi e sudare”
In ogni lezione troverai una parte in cui si sta seduti, te lo confermo, ma se pensi che lo yoga sia stare seduti per un’ora a meditare, ti sbagli. Se pensi che solo facendo pesistica, attività aerobica o correndo potrai sudare e allenare i tuoi muscoli, prova a chiedere a qualche mia allieva che pratica con me Vinyasa Yoga o Tribal Yoga oppure ancora Yoga Sculpt com’è la situazione a fine pratica.
“E’ per chi è già flessibile, io sono un tronco”
Quante volte l’ho sentito dire e quante volte l’ho pensato io stessa prima di iniziare. Lo yoga aiuta ad acquisire mobilità articolare e flessibilità, ma questo è solo uno dei fini, non sicuramente il punto di partenza.
Io non sono nata flessibile per natura. A 7 anni mi è stata diagnosticata una scoliosi accompagnata da lordosi. Ho portato il busto per circa 10 anni e ciò non ha fatto altro che inchiodare ancora di più la mia schiena già per nulla elastica. Inoltre, sbagliando e se potessi tornare indietro lo cambierei, già da piccola non mi sono mai più di tanto avvicinata allo sport e tanto meno all’allungamento muscolare e/o tendineo. A 25 anni ho subito una safenectomia laser dopo aver sofferto per molti anni di varici e di safena ingrossata alla gamba destra. L’intervento mi ha creato piccole cicatrici interne lungo tutto l’interno della gamba che mi hanno compromesso in parte la mobilità dell’anca in estensione e in apertura. Ho quindi iniziato yoga per me, per curarmi. Sono arrivata ad avere una flessibilità nella schiena e nelle anche che mai avrei pensato di raggiungere. Così ho iniziato a seguire corsi per diventare insegnante, desideravo aiutare altre donne. In mezzo ad ex ballerine e ginnaste non mi sono mai sentita da meno, anzi, spesso ho conseguito gli attestati prima di loro.
Questa è la mia storia. Ho trovato un ostacolo e ho pensato di trasformarlo in guarigione. Credetemi, non pensate che lo yoga non sia per voi perché non siete abbastanza flessibili. Proprio perché non lo siete avreste un bisogno profondo di iniziare. Molti sport anche a livello agonistico stanno aggiungendo posizioni di Yoga all’allenamento regolare perché i benefici sono infiniti per ogni tipo di corpo e livello di forma fisica. Un corpo flessibile é meno propenso a traumi e lesioni ed è più incline a dare una performance migliore ogni volta. La flessibilità aiuta il raggio d’azione dell’articolazione per dare maggiore sostegno ad ogni tipo di movimento, che sia per sport o semplicemente per la vita di ogni giorno.
“Lo Yoga è una cosa da femmine”
Nel mio spazio online “Yoga con Livia” troverai pratiche principalmente incentrate sull’energia femminile perché ho scelto di specializzarmi e di lavorare prevalentemente con donne, seguendole nella loro ciclicità e nella loro evoluzione come donne e mamme. Tuttavia, tutte le classi di Pilates e Flex & Mobility sono state studiate anche per gli uomini. In India, in America e in altri stati del mondo potrai notare come in realtà Yoga e Pilates siano discipline accessibili e praticate da tutti, uomini e donne senza distinzione alcuna.
“Non sono né vegana né vegetariana, inoltre bevo caffè e alcolici”
Ti confesso che neanche io lo sono, per quanto io prediliga un’alimentazione plant-based, mi piace bere un bicchiere ogni tanto e qualche caffè. L’alimentazione centra poco con lo yoga, o meglio, praticando con costanza avverrà un cambiamento dentro di te così profondo da incidere anche sulle tue scelte alimentari fatte fino a quell’epoca ma il modo in cui ora ti alimenti non costituisce a propri un limite nell’iniziare la disciplina. Probabilmente, praticando, con il tempo, svilupperai un senso di benessere tale che sarai naturalmente invogliata a mangiare qualitativamente meglio e più lentamente.
Lo Yoga insegna a rispettare ogni essere vivente, compresi gli animali e le piante, ma non impone il veganesimo.
“Non posso farla perché pratico già altri sport molto diversi”
La mia risposta è “bene!”, lo yoga viene sempre più utilizzata come disciplina complementare ad altri sport, anche a livello agonistico. Faccio riferimento alla sua utilità sia sulla componente fisica, sia soprattutto sulla capacità di gestire emozioni e situazioni emotivamente difficili, come quelle di una competizione sportiva, di una relazione personale o di un’importante riunione lavorativa.
Come molte di voi già sanno, io vengo dal mondo delle palestre. Quando ho preso consapevolezza di quanto uno sport di quel tipo, talvolta estremo e stressante per il mio sentire dell’epoca, avesse creato una distanza tra me e il mio benessere ed una scissione tra il tipo di allenamento che stavo facendo settimanalmente e il percorso che invece desideravo e sentivo più giusto per me, mi sono dovuta fermare per capirmi e per incanalare diversamente le mie energie verso una scelta sportiva più adatta a me.
“Non sono buddista, non avrebbe senso praticare”
Lo Yoga non è una religione; le radici dello yoga hanno origini molto antiche e abbracciano diverse religioni, tuttavia non occorre necessariamente essere induisti o buddisti per praticare yoga.
Io credo nell’energia dell’universo, della terra e del cielo e traggo un enorme beneficio nel rispettare questi elementi e nel farne esperienza.
Talvolta, noi occidentali tendiamo a preoccuparci solo di ciò che ci avviene sul piano materiale, fisico e concreto della nostra vita, non prendendo mai in considerazione la nostra componente energetica che lavora su piani decisamente più profondi.
“Non sono capace di fare ponti, verticali, spaccate o acrobazie a testa in giù”
Non è questo il fine della pratica, perciò non biasimarti se non riesci a fare una determinata posizione, mentre guardi invidiosa la tua vicina che ai tuoi occhi sembra più brava di te, perchè magari non sai che pratica da anni, che parte da un’altra condizione fisica e mentale e che ha un background sportivo diverso dal tuo.
Nello yoga non c’è “brava” o “meno brava”. Per me è “brava” chi riesce a percepire un cambiamento dentro di sè durante la pratica, chi si affida all’insegnante con cuore aperto, chi ascolta l’intelligenza del proprio corpo e raggiunge un obiettivo che mai avrebbe pensato possibile e chi si mette in gioco per migliore i propri lati deboli.
Non scoraggiarti se la prima lezione ti sembrerà troppo dura o troppo “noiosa”…Riprova e cerca la tua strada!
Inoltre, in alcuni stili le inversioni sono praticate con maggior frequenza, in altri non vengono proprio mai eseguite. Seppur io ami le pose invertite, ciò che più mi interessa in primo luogo trasmetterti riguarda lo studio dell’anatomia del corpo applicato allo Yoga e nozioni relative al tuo piano energetico e sensoriale. Siamo energia e muoviamo costantemente energia, perciò mi piace lavorare in modo costante con le mie allieve per rimuovere blocchi, per elevare il sé ad un livello energetico più alto e per praticare gentilezza verso noi stesse, nel rispetto del nostro essere donne, mamme, lavoratici e soprattutto creature meravigliose e uniche su questa terra.
Qualunque sia il tuo sentire, il tuo punto di partenza o il tuo pregiudizio, il mio consiglio è siediti sul tappetino e inizia a respirare, il resto verrà da sé.
Namastè,
Livia