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L’importanza di chiudere un ciclo e di creare abitudini

The first time you choose yourself will feel like a mistake.

One day it will just be a habit.

Arrivati alla fine dell’anno ci focalizziamo sugli obiettivi per l’anno che verrà, dimenticandoci, però, che uno degli aspetti importanti è chiudere un ciclo, prima di iniziarne uno nuovo.

Siamo individui ciclici, basta guardare la natura per ricordarci che viviamo secondo stagioni e le viviamo tutte e quattro: primavera, estate, autunno e inverno.

La Primavera rappresenta quel periodo in cui creiamo le intenzioni, l’Estate è quando la nostra visione entra nella massima espressione, in Autunno raccogliamo i frutti ed impariamo a lasciare andare. In Inverno, per quanto sembri che nulla si muova, in realtà, stiamo guarendo per prepararci alla chiusura, in attesa di una nuova primavera.

Solamente quando chiudiamo i cicli creiamo lo spazio per introdurre il nuovo e rimuoviamo le energie stagnanti che vanno a bloccare le nuove esperienze che vogliamo chiamare nella nostra vita.

Chiudere è fondamentale in ogni aspetto, alla fine dell’anno, come anche nelle relazioni e nel lavoro.

A volte la chiusura la scegliamo noi, altre volte invece è imposta e può essere dolorosa, ma non dimenticare che ogni chiusura crea il vuoto che serve a creare lo spazio per attrarre nuove cose.

Dopo l’inverno c’è sempre la primavera, e non importa in quale fase della tua vita sei ora, quell’inverno finirà perché noi siamo la natura, destinati ad evolvere ed espanderci.

Se accetti questi inverni invece che resisterli, impari ad affrontarli come fine, allora puoi aprirti per creare quello spazio necessario per il nuovo.

I rituali di fine ciclo sono momenti per fermarsi ad osservare, togliendo il pilota automatico per un attimo. Momenti per sedersi, guardare indietro e riflettere su cosa ha rappresentato per noi quel passaggio.

Vorrei accompagnarti nel rituale di chiusura di questo anno, quindi fermati, prenditi un momento e chiudi gli occhi. Respira e rilassati.

Immagina ora una luce dorata che scende dal cielo e ti circonda creando uno spazio sicuro in cui puoi esprimere le tue emozioni ed immagina delle radici che dai tuoi piedi entrano nella terra per ancorarti.

Prenditi del tempo per trovare chiarezza intorno ai tuoi sogni e desideri per il 2023.

Quali obiettivi ti stai ponendo per quest’anno? Quali traguardi vuoi raggiungere? Cosa vuoi creare e manifestare nella tua vita?

È tempo di fare un bel respiro profondo, contempalere e ascoltare le risposte.

È una pratica importante, esattamente come quella che fai sul materassino, mentale ed emotiva che ti mette in connessione con il tuo sentire e ti aiuta a realizzare ciò che hai sempre desiderato.

Anche quest’anno mi è capitato di scorrere la home di Istagram e notare lunghissimi post in cui si annunciano al mondo i buoni propositi per il nuovo anno, come se un impegno preso pubblicamente possa essere garanzia del suo effettivo compimento.

Questi ottimi propositi, spesso, richiedono un cambiamento di vita drastico, con obiettivi che esigono una tale forza di volontà per attuarli che la stragrande maggioranza delle persone tende a rinunciare dopo pochi sforzi.

Dopo una settimana si torna ai capricci, agli impulsi e ai desideri di base.

Se mi riprometto qualcosa del tipo: “Voglio perdere 10 kg prima dell’estate” oppure “Voglio smettere di bere”, sarà molto facile rimandare l’inizio dell’obiettivo di mese in mese, fino al punto in cui diventerà praticamente irrealizzabile.

In psicologia si parla di “esaurimento dell’ego”, cioè l’esaurimento della nostra forza di volontà, che è totalmente impegnata al raggiungimento di un obiettivo a caso prefissato, al posto di essere investita nel costruire abitudini migliori.

Il punto è che noi ragioniamo per mete da raggiungere, ossia il risultato, invece di concentrarci sui percorsi, intesi come le abitudini quotidiane che possono portarci a quelle destinazioni.

Gli obiettivi sono le destinazioni che vogliamo raggiungere ed è ovviamente importante conoscere dove si sta andando… ma è inutile saperlo se non sappiamo come arrivarci!

Sono proprio le abitudini, i mezzi e i percorsi, che ci portano alla meta.

Quest’anno il più bel proposito è quello di concentrarsi sulle buone abitudini: scegli un’abitudine che vuoi creare e mantienila per 30 giorni.

Ogni abitudine richiede una disciplina di alcune settimane, prima che diventi un’azione automatica. In più, una volta raggiunti questi apparentemente piccoli obiettivi, ti dirai “Ce l’ho fatta, sono stata brava”.

Così aumenta la tua autostima, che fa incrementare la tua forza di volontà, che porta alla crescita della fiducia in te stessa per il prossimo obiettivo.

Perché il successo genera successo. E ciò che conta è sempre il processo, mai la perfezione.

Ogni tanto capiterà di sbilancarci e di perdere l’orientamento, succede. Va bene così.

Chi sviluppa delle abitudini solide non lo fa per essere impeccabile nell’esecuzione, ma per essere in grado di correggere il percorso quando finisce fuori dai binari.

Come far diventare lo yoga un abitudine?

Devo dire che una delle cose che più spesso mi viene detta dai praticanti è: “non riesco a essere costante”.

La costanza è spesso difficile da trovare ma, come sai, è l’ingrediente che trasforma ogni nostra azione in abitudine.

Un’abitudine che potresti iniziare a fare per raggiungere questo obiettivo è: inizia con piccole azioni e incrementale piano piano. Per esempio, srotola il tappetino e inizia con 10 minuti di Yoga tre volte alla settimana. Crea un ambiente confortevole con luci soffuse, candele e oli profumati.

L’importante è creare l’abitudine di vestirsi e presentarsi. Non preoccuparti del tipo o dell’intensità di allenamento all’inizio.

Ricorda che compinciare a praticare casa è di fondamentale importanza per migliorare la tua pratica: se non inizierai a praticare quotidianamente impiegherai molto più tempo per vedere dei buoni risultati.

Inoltre, andare settimanalmente a lezione dalla tua insegnante è importantissimo per capire come entrare nelle asana in modo corretto, come costruire delle sequenze e sapere quali sono gli errori da evitare per non farsi male.

Spero che questo articolo sia stato per te d’ispirazione per iniziare a coltivare un’abitudine con regolarità e che sia solo l’inizio del tuo viaggio nel meraviglioso mondo dello Yoga.

Auguro a tutte voi uno splendido anno nuovo pieno di nuove piccole grandi abitudini, magari insolite e mai provate, ma che possano sempre renderci migliori.

Ti aspetto sulla mia piattaforma online per praticare insieme,

Namastè

Livia

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